Ogni angolo dell’India racconta una storia di monsoni

I monsoni in India sono molto più di una semplice scienza e di un evento meteorologico. Tocca praticamente ogni aspetto dell’India: la storia, la religione, la cultura, l’agricoltura, la politica, l’istruzione, gli affari e qualsiasi altra cosa umanamente immaginabile. I segni rivelatori del monsone sono molto interessanti. I deliziosi manghi estivi di Lucknow, a sud-est di Nuova Delhi, non sono più così aspri. Le grandi formiche nere si ammassano sulla terra bruciata, alla frenetica ricerca di cibo. Il cielo del tardo pomeriggio diventa giallo. Un insetto tipo cavalletta brulica sui lampioni e può essere particolarmente fastidioso all’ora di cena. Le lucciole escono in orde la sera. A mezzanotte il cielo tuona con le piogge pre-monsoniche, accompagnate da un’orchestra di rane gracidanti che in India si ritiene abbiano un sesto senso per individuare le piogge imminenti.

Per il miliardo di abitanti dell’India, il monsone è il periodo più importante dell’anno. Il settore agricolo occupa oltre la metà della popolazione indiana e per gli agricoltori l’arrivo del monsone è come trovare un fiume dopo aver attraversato un deserto. L’India riceve circa il 70% delle precipitazioni annuali durante la stagione dei monsoni. Un buon periodo di monsoni è fondamentale per alcune colture estive chiave come riso, legumi, semi oleosi e soia, che rappresentano il 50% della produzione alimentare totale dell’India. Un monsone ritardato o al di sotto della norma può causare problemi di approvvigionamento, accelerare l’inflazione alimentare e persino una situazione simile alla siccità che si ripercuote sulla vita di milioni di persone nel modo più negativo. Un interessante, ma bizzarro, rituale antico per placare il dio della pioggia per un buon monsone è la cerimonia di matrimonio delle rane. Questi matrimoni sono del tutto simili a tutti gli altri matrimoni in India, dove lo “sposo” arriva a casa della “sposa” con i suoi “amici” e la sua “famiglia” ballando sulle note di popolari canzoni di Bollywood.

Ma il monsone è anche un momento di perdita e disperazione. Per gli abitanti di Majuli, la più grande isola fluviale d’acqua dolce dell’Asia situata nell’Assam, le inondazioni annuali durante il monsone causano ingenti danni alla vita e alle proprietà. Decine di migliaia di persone sono rimaste senza casa. Ma nessuno di questi problemi toglie all’India la sua storia d’amore con il monsone, un’associazione così antica che le persone hanno trovato modi e mezzi per curarsi. Durante la luna piena di Kartik (novembre) i vari palcoscenici di Majuli celebrano la vita e i tempi del Dio indù Krishna con spettacoli dal vivo che durano tutta la notte per 3 giorni. Il festival Raas è nato circa 300 anni fa per ispirare gli abitanti di Majuli a dimenticare il dolore della perdita durante il monsone e a festeggiare di nuovo.

Il monsone è l’ispirazione di metà della letteratura, della poesia, dell’arte e delle melodie dell’India. È una celebrazione della forza creativa di Madre Natura. Sulle colline Nilachal di Guwahati, nel nord-est dell’India, i devoti celebrano la mensurazione di Kamakhya, un’antica dea tantrica, durante l’inizio del monsone. La tribù Warli del Maharashtra realizza i suoi schizzi puntuali della pioggia. L’élite mercantile di Varanasi, in passato, era solita organizzare addii al celibato durante i monsoni vicino a cascate e laghetti. Le migliori cantanti del paese, inzuppate di pioggia, cantavano Raag Malhar (un’antica melodia classica ispirata al monsone) accompagnate da tuoni e lampi. Si sedevano elegantemente su altalene di legno legate agli alberi di mango, con il profumo inebriante dei manghi maturi e della terra bagnata che permeava l’aria. E il cibo durante il monsone! I prodotti stagionali e le specialità regionali di tutta l’India – dal cibo raccolto al pesce essiccato e ai gamberi – non solo sono incredibili per la loro varietà, ma sono anche molto più deliziosi del masala chai e del pakora, il piatto più famoso dell’India nei giorni di pioggia e il suo regalo al mondo.

Sawan Ko Aane Do (Che il monsone arrivi)